Lezioni in maneggio “specialissime”

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Eccoci forti e intrepidi.

Oggi la mia ragazza ha “tenuto” la sua prima lezione al maneggio.

Preciso: lei ha dato le istruzioni ad un altro allievo, su come rapportarsi con il cavallo per pulirlo.

Bauletto degli attrezzi con tanto di striglia, brusca, bruscone e spazzole varie ed è partita la lezione number one.

A distanza, l’osservavo divertita ma anche orgogliosa, perché il suo allievo non era un ragazzino ma ad occhio e croce mi sembrava un quarantenne.

La prima cosa che gli ha spiegato quando si è nel box è di non stare mai dietro alle zampe del cavallo (per eventuali calci), sempre di fianco.

Molto seria mentre dava le istruzioni: come far ruotare la striglia, partendo dal dorso e scendendo, l’avvicendarsi delle varie spazzole, la tecnica per togliere i nodi alla coda del cavallo, la criniera. Dopo la pulizia, ha spiegato come si metteva il copertino, l’agnellino e la sella, per passare poi alla testiera.

Poi ha accompagnato il cavaliere al cancello mostrandogli come doveva tenere il cavallo.

“Bravissima!” l’ho elogiata applaudendola.

Realmente ha dato una bella spiegazione.

Pensavo tra me e me: “Quel ragazzo non si è accorto minimamente che mia figlia è una ragazza “speciale”.

Sta acquisendo sicurezza e questo metterla alla prova, la stimola e la gratifica perché si è sentita importante. Ascoltandola, mi rendevo conto che riusciva a spiegare correttamente le varie fasi e rispondeva alle domande che le venivano fatte dal “nuovo allievo”.

Anche quest’anno penso che metterò in onda il “lavoro al maneggio”, come lo scorso anno.Qualche mattina l’accompagnerò per farle provare l’emozione di lavorare tra i cavalli che, non vuol essere solo cavalcare, ma anche dargli il fieno, portarli nel paddock (logicamente quelli più “buoni”), pulire anche gli altri cavalli, specialmente i pony.

Partirà l’ufficio di collocamento volante, cioè l’intesa tra Fabrizio, Laura e me.

Dietro compenso “giornaliero” Martina verrà assunta al maneggio.

Siccome sono precisa, questa volta mi voglio superare: preparo un bel contratto tra le parti e faccio pure le busta paga.

Mi sembra doveroso come ex sindacalista, o no?

Quest’anno rivedrò le cifre stipendiali, Fabrizio l’anno scorso mi ha appellato con il nomignolo di “braccino corto”.

Non voglio vertenze!