Al mio Paese vorrei chiedere scusa.

Scusa perché abbiamo ciò che meritiamo. Scusa perché nessuno ha mai avuto il coraggio di ribellarsi davvero alle ingiustizie, alla violenza e ai soprusi. Nessuno, o quasi. Il problema è che quei pochi sono stati lasciati soli. Troppo soli per farcela davvero. Troppo soli per cambiare le cose. Hanno cambiato quello che potevano cambiare. Hanno risolto quello che potevano risolvere.

E poi niente … hanno dovuto morire affinché fosse ben chiara a tutti la loro battaglia.

Al mio Paese voglio chiedere scusa perché non siamo in grado di rifiutare i compromessi e di allontanare il male. E allora, siamo tutti un po’ complici, se restiamo in silenzio. Nessuno si deve nascondere perché difendere la memoria equivale ad assumersi una grande responsabilità: quella di non dimenticare per non smettere di lottare. Mai.

Falcone e Borsellino, grazie.