Quante volte oggi, anche al di fuori dei contesti scolastici, sentite nominare il modo di dire sei politico?

Credo che tutti noi abbiamo idea di cosa significa ma da che cosa è nato questo luogo comune del sei politico? Oggi gli studenti spesso e volentieri pregano che i professori siano assenti per avere diritto ad un sei politico.

In altri termini si tratta di un voto dato senza la fatica di aver sostenuto l’esame. Un concetto nato negli anni delle proteste studentesche e durante il ‘68 dove, a quanto pare, le proteste di studenti generavano la situazione in cui tutti avevano la sufficienza. Ovvero il sei politico.

Ma è tutto vero quello che circola sul sei garantito politicamente?

Spesso si sentono testimonianze di vario genere sull’evento, quali quella di Mario Monti di qualche tempo fa. Sembrerebbe, in realtà, che questa storia sia frutto di un enorme bufala ingigantita. Il numero di studenti che ha usufruito di questa situazione è davvero minore.

Si è generata pertanto una cultura quella del “Non far niente” e dei titoli di studio “rubacchiati” che non rappresenta la verità dei fatti. Il sei politico oggi è diventato simbolo del non fare un cazzo. Un messaggio negativo per studenti che non stimola l’idea di una società meritocratica dove chi mette più olio di gomito ha la meglio.

Quello che desidero dire, in altri termini, che il sei politico più che un vero evento storico era una ideologia nata in un periodo di proteste che è rimasta radicata nelle generazioni future. L’ideologia un pò anarchica del diritto senza dovere.

Oggi è un modo di dire spesso utilizzato impropriamente anche in contesti differenti. Mi viene in mente il banale “Fantacalcio” dove ai giocatori viene assegnato un “sei politico” qualora il match non venga giocato per maltempo o altre ragioni di ordine pubblico/sicurezza.

Oggi il sei politico non esiste più anche se, purtroppo, esiste ancora l’illecito.

Esistono ancora i potenti che riescono a comprarsi una laurea universitaria o la patente nautica. Esistono ancora gli esami universitari facilitati se appartieni a caste, sette o associazioni quali Comunione e Liberazione. Per finire, esistono ancora quelli del partito delle raccomandazioni che riescono a sedersi in poltrone importanti senza aver fatto alcun sforzo.

Che cosa ne pensate voi del sei politico? Fateci sapere se avete esperienze concrete nella vostra famiglia o entourage di chi ha veramente usufruito di questo bonus del non far niente.