Verde pubblico abbandonato: SOS per l’aiuola di via Paisiello con la targa a Renato Carosone
E’ una vergogna.
Il poco verde pubblico che esiste al Vomero è totalmente abbandonato. Le aiuole, in particolare, sono per lo più diventate ricettacoli di rifiuti di ogni genere, oltre ad essere rinsecchite con qualche raro ciuffo d’erba. Inoltre le piante, in esse poste, avrebbero bisogno di essere innaffiate e potate con periodicità, mentre il manto avrebbe bisogno di cure periodiche.
Ci domandiamo dove siano finiti i circa mille dipendenti del servizio giardini addetti alla manutenzione del verde comunale, e, segnatamente, quelli assegnati alla municipalità collinare, che comprende i territori del Vomero e dell’Arenella.
Allo stato di abbandono delle aiuole di piazza Vanvitelli e di piazza Medaglie d’Oro, si aggiunge quello dell’aiuola di via Paisiello, posta alla confluenza con via Annella di Massimo, nei pressi del mercato all’aperto.
Poco più di sei mesi fa, nel marzo di quest’anno il primo cittadino partenopeo partecipò ad una manifestazione, nel corso della quale fu tra l’altro collocata, all’interno dell’aiuola, una targa che intitolava il largo in questione al grande artista napoletano scomparso Renato Carosone.
Nell’occasione si parlò di un’aiuola riqualificata, di un pezzo di città che ritrovava decoro e vivibilità ( filmato al link: https://youtu.be/tUcWWvVI2o0).
Oggi, invece quell’aiuola è totalmente brulla, senza un filo d’erba. Di riqualificazione, di decoro e di dignità si sono completamente perse anche le tracce. Essa è di fatto diventata ricettacolo di ogni tipo di rifiuti, anche cassette della frutta abbandonate. Inoltre, nei pressi, vengono sovente depositati rifiuti ingombranti che invece dovrebbero essere conferiti all’Asìa, attivando le relative prescritte procedure. Il tutto favorito non solo dall’inciviltà di alcuni ma, principalmente, dalla mancanza dei necessari e puntuali controlli da parte degli uffici competenti.
Sulla questione chiedo l’immediato intervento del sindaco e dell’assessore al ramo, ritenendo, anche alla luce di riscontri obiettivi, del tutto fallimentare la strada di affidare la cura delle aiuole pubbliche ai privati, laddove invece è molto più praticabile il progetto di demandarne la manutenzione a coloro che sono stati assunti per questa precipua mansione dall’amministrazione comunale e che, per motivi che restano ignoti, allo stato non svolgono tale attività, come è sotto gli occhi di tutti i napoletani e come testimonia, tra l’altro, la condizione nella quale si trova l’aiuola in questione.