Vacciniamo le menti

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Vacciniamo le menti


E’ il canto di pinocchio quel che sentiamo ogni giorno, affacciati al mondo della comunicazione di massa. Uno sproloquio di parole, spesso solo sputate, altre volte vomitate sulle menti degli uditori, che fagocitano tutto quel che gli viene elargito magno cum gaudio con la consapevolezza che non c’è capacità di discernimento.
Già, tutto quello che viene comunicato, o meglio donato gentilmente per conoscenza voluta e non dovuta, viene assorbito senza poter essere filtrato dalle informazioni non solo inutili, ma -peggio- sbagliate.

E’ evidente che nessuno possa dire di avere la verità in tasca, ma -certamente- alcune modalità di informazione, prima ancora che il contenuto della stessa, danno da pensare.

Ci sono diversi settori, diversi canali per veicolare le notizie, questo vale per i giornali e per la televisione. Infatti, non tutte le trasmissioni trattano delle stesse materie, né non si servono dello stesso linguaggio, non tutte le testate giornalistiche focalizzano la loro attenzione sugli stessi argomenti.
Accade, tuttavia, che, quando si verificano degli eventi molto rilevanti e spesso dalla connotazione negativa o pericolosa, tutti decidano di esprimere la loro opinione, il che -se non fosse altrettanto dannoso- potrebbe non turbarci poi così tanto.
Turba perché i destinatari nella maggior parte dei casi accettano informazioni senza comprenderle o vagliare l’attendibilità delle fonti con il risultato che i loro pareri e le loro azioni sono catastroficamente ignoranti.

E’ al senso etimologico del termine che mi riferisco parlando di ignoranza, perché, non conoscendo, questi destinatari sono facili prede delle falsità e della disinformazione.

Direte: nulla di nuovo ci viene detto e disinformazione potrebbe essere anche quella di questo articolo. Tutto giusto, tutto vero.
MA.
Ma questo sfogo lirico non vuole impartire una linea guida, ma porre solo l’attenzione su un problema di cui tutti sanno l’esistenza, ma al quale non poniamo l’attenzione, divenendone VITTIME CONSAPEVOLI. Cosa ci può essere di peggiore?
E, allora, in circostanze come quelle di queste settimane, in cui la delicatezza del tema deve travalicare non solo ogni coloritura politica (lo si sta facendo?), ma anche ogni superficialità d’attenzione, invito me stessa e tutti voi a ritornare all’analisi.

Il fatto, come la notizia, che ci viene prospettata dinanzi va:

  • Vagliata,
  • Analizzata,
  • Conosciuta,
  • Compresa,
  • Interiorizzata,
  • Non fagocitata,
  • Ostracizzata se nociva.

Ecco il vaccino alla disinformazione dilagante, virale e nociva tanto quanto un virus, o forse peggio …


Vacciniamo le menti