Paolo Borsellino poteva essere salvato? Ieri 19 luglio si è tristemente commemorata la figura di Paolo Borsellino. Saltato in aria proprio come il suo collega ed amico Falcone. Anche quest’anno non sono mancati elogi alla sua figura, da parte di quello Stato che forse ne accelerò la morte con la sovversiva trattativa Stato-Mafia. Ancora oggi, come sempre accade in Italia, avvolta da luci ed ombre. Ma anche da entrambe le parti politiche. Da quel centro-destra, che per anni ha avuto come timone un partito in odore di collusione mafiose.

Almeno stando ad alcune sentenze. E da quella sinistra, che ritiene in maniera sommaria chi è di destra un fascista. E quindi, meglio se morto (basti vedere come viene ancora oggi trattata la figura del suo storico segretario, Giorgio Almirante. Ma quanto meno, si sforza a fare dei distinguo.

Già, perché Paolo Borsellino era simpatizzante del Movimento sociale italiano, militandovi anche da giovane. E anche per questo che la destra sociale, anche se da un po’ solo quello che ne resta, da anni lo aizza a modello da seguire. Dedicandogli bandiere, slogan e circoli.

Eppure Paolo Borsellino poteva essere salvato proprio da quel Parlamento che oggi si affanna a ricordarlo.

E forse, quella scelta avrebbe salvato l’Italia intera. Ecco di cosa parlo.

Paolo Borsellino era stato proposto come Presidente della Repubblica.

Il biennio 1992-1993 fu molto problematico per l’Italia. Si parlo infatti di Fine della prima Repubblica. Mani pulite aveva pressoché distrutto 50 anni di politica italiana. Il Partito Comunista era finito nel dimenticatoio da più di un anno. Stessa cosa per l’Msi che sarebbe sparito poco dopo. A rendere lo scenario preoccupante si aggiunsero, inoltre, i due attentati mafiosi a Falcone e Borsellino. Un duro colpo per chi pensava di poter dare inizio ad una svolta di legalità nel nostro paese. Chi é sopravvissuto sa bene che oggi le cose non sono cambiate moltissimo. La nostra politica ha vissuto ed ancora vive momenti di amarezza: é tutto fino.

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